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IGIENE – DISINFEZIONE – STERILIZZAZIONE DELLA CUTE E DEGLI ATTREZZI DA LAVORO

In questo articolo parleremo d'igiene riferita alla pratica della onicotecnica, e questa è intesa come pulizia e sanificazione congiunta della postazione, degli abiti, dalla persona, dagli strumenti di lavoro, e serve sia garantire alla cliente un trattamento protettivo nei suoi confronti da possibili patologie e infezioni, che per proteggere voi stesse.

Solo dimostrando di avere le necessarie competenze e il rispetto delle norme igieniche  potrete insaturare un rapporto proficuo e duraturo con le vostre clienti, che ormai sono informatissime su varie patologie e vi porranno continue domande alle quali vogliono risposte corrette.

Prima di analizzare quali sono le operazioni da eseguire prima durante e dopo un intervento, vediamo di capire quali sono i passaggi da attuare per conseguire una buona igiene e prevenzione, andremo a vedere nel dettaglio quali sono i passaggi graduali per arrivare fino alla sterilizzazione, parleremo dunque di:

  • Pulizia

  • Disinfezione

  • Sterilizzazione

Vedendo per ogni classe quali sono i mezzi per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Pulizia

La pulizia è l’assenza di sporcizia, che può essere polvere, macchie, corpi estranei, cattivi odori, immondizia. Obiettivi della pulizia sono la salute, la bellezza, l’assenza di cattivi odori ed evitare la diffusione dello sporco e la contaminazione di altre persone o cose. In caso di oggetti di vetro come finestre, l’obiettivo può anche essere la trasparenza. Un modo per ottenere la pulizia può essere il lavaggio, utilizzando solitamente acqua e qualche tipo di sapone o detergente, ed è la prima operazione da eseguire prima della disinfezione.

La disinfezione

E’ una misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione, o allontanamento, la maggior parte di microorganismi quali batteri, virus, protozoi, spore, al fine di controllare il rischio di infezioni per le persone , e la diffusione attraverso la contaminazione di oggetti e ambienti. La disinfezione precede la sterilizzazione che vedremo successivamente. Vi sono varie forme di disinfezione:

Con mezzi naturali Fisici:

Radiazioni solari, essiccamento, temperatura che inizia ad uccidere i germi oltre i 45°C.

Con mezzi naturali biologici:

Concorrenza vitale con azione diretta come nel caso di virus batteriologici, o indiretta tramite la modificazione del substrato che viene reso inidoneo allo sviluppo.

Con mezzi artificiali fisici:

  • Pastorizzazione e trattamento UHT, calore, fiamma, ebollizione, lavaggio con sostanze macchine, radiazioni UV o raggi gamma…

Con mezzi artificiali chimici:

  • Alcoli, Aldeidi, Fenoli, Ossidanti(come ozono, perossido di idrogeno, permanganato di potassio)
  • Alogeni (come cloro iodio bromo e derivati)
  • Guanidina
  • Sali quaternari di ammonio.

Secondo l’uso si distinguono in disinfettanti se orientati agli oggetti, antisettici se usati su tessuti e mucose umani o animali, integri o danneggiati.

Disinfettanti e antisettici fanno parte della grande famiglia di prodotti antinfettivi, famiglia che comprende una serie di sostanze naturali o di sintesi chimica in grado di eliminare diversi tipi di microrganismi.

I microrganismi che questi farmaci possono eradicare sono batteri, virus protozoi e funghi e, a seconda del microrganismo bersaglio, prendono il nome di antifungini. Sebbene i meccanismi d’azione siano molto diversi tra loro, generalmente si possono distinguere prodotti che uccidono i microrganismi, come i battericidi e i virucidi, e altri che bloccano la proliferazione dei microrganismi come i batteriostatici.

Ogni antinfettivo è dotato di un particolare spettro d’azione (lo spettro d’azione è, detto in parole povere, la categoria di microrganismi sui quali l’antinfettivo risulta efficace). Inoltre, è interessante notare che, spesso, l’azione antinfettiva può dipendere dalla concentrazione e quindi dalle dosi di prodotto utilizzate. Le caratteristiche condivise di questi composti sono la stabilità chimica, colore e odore accettabili e ampio spettro d’azione.

Nel dettaglio, un sanitizzante disinfettante dovrebbe essere non irritante, ad azione rapida e prolungata, poco assorbibile dall’organismo per evitare effetti sistemici e capace di agire in presenza di fluidi corporei come sangue o pus.

I disinfettanti invece devono essere penetranti, non corrosivi e compatibili con altre sostanze come i saponi o i detergenti in genere. Si tenga presente che i disinfettanti sono sostanze da usare con criterio, un uso eccessivo e frequente è sconsigliabile poiché gli agenti patogeni da debellare potrebbero sviluppare, più o meno rapidamente, una resistenza al prodotto utilizzato.

Antisettici:

 Esistono oggi molte tipologie di antisettici, nessuna delle quali esente da effetti negativi o restrizioni d’uso.

Gli antisettici vengono usualmente classificati in base alla loro classe chimica di appartenenza, di seguito sono elencate le categorie più diffuse con accanto i relativi principi attivi più comuni:

  • Alcoli: fenoli, alcol etilico (etanolo), alcol isopropilico (isopropanolo) soluzioni al 70%
  • Perossidi: acqua ossigenata (perossido di idrogeno), benzoil perossido
  • Derivati alogenati: cloro cresolo, triclosan
  • Diguanidi: clorexidina gluconato o acetato
  • Chinoloni: dequalinio cloruro, idrossichinolina cloridrato
  • Derivati quaternari d’ammonio: benzalconio cloruro, cetrimide, benzetonio cloruro, cetilpiridinio cloruro.

L’alcol etilico è uno degli antisettici storicamente più diffusi anche se oggi è usato spesso in combinazione con prodotti molto più efficienti. Viene utilizzato in soluzioni al 60-70% per consentire una maggiore penetrazione del prodotto all’interno del microrganismo. È efficace contro batteri gram positivi, gram negativi, virus (solo alcuni tipi come l’herpes, ma non l’epatite), ma non contro protozoi, spore. Il meccanismo d’azione è la denaturazione delle proteine contenute nel microrganismo.

L'aseptic che usiamo in ricostruzione e cura delle unghie è alcol etilico in concentrazione al 70% che è dimostrata essere la concentrazione che ha un’azione battericida migliore che a percentuali maggiori. L’alcol etilico denaturato (alcol “rosa”) è un prodotto utilizzato per la pulizia della casa e non destinato ad uso alimentare o cosmetico, per legge deve contenere tiofene, denatonium benzoato, metilchetone e il colorante Reactive Red,  sostanze che ne rendono impossibile l’ingestione, consentono una facile identificazione attraverso il colore. La sua concentrazione non può essere inferiore all’83%. L’alcol “rosa” è differente dall’alcol denaturato per uso cosmetologico e da quello contenuto in detersivi o lucidi perché contiene diversi denaturanti.

I disinfettanti:

sono antinfettivi usati su superfici o su oggetti per eliminare la carica microbica in essi contenuta. Trovano vasto impiego nella pratica chirurgica e sempre più spesso nell’igiene domestica. Il livello di disinfezione dipende dalla percentuale di microrganismi eliminati in una determinata unità temporale e dipende dall’utilizzo che si vuole fare dell’oggetto disinfettato: si passa da disinfezione a basso livello, medio e alto livello per poi arrivare alla sterilizzazione vera e propria, attraverso la quale si ottiene l’eliminazione di tutte le forme viventi, patogene o innocue che siano.

I primi due livelli di disinfezione eliminano la maggior parte di virus e batteri e per raggiungere lo scopo possono essere utilizzati alcol etilico o isopropilico, fenolo o sodio ipoclorito 5% (candeggina). Nella disinfezione ad alto livello si eliminano tutti i microrganismi patogeni eccetto le spore, tale disinfezione è ottenuta mediante particolari agenti disinfettanti appartenenti alla categoria delle aldeidi, come la glutaraldeide 2% oppure tramite perossido di idrogeno al 6%.

Gli agenti chimici utilizzati sono generalmente gli stessi indicati nella sezione sugli antisettici. La disinfezione può essere raggiunta anche con metodi non chimici tra i quali il calore (autoclave) o mediante radiazioni ultraviolette; queste pratiche di disinfezione si utilizzano quando il disinfettante chimico si mostra inadatto, come nel caso dell’applicazione su alcune superfici porose o con fessure o dove il prodotto chimico dimostra scarsa penetrazione oppure quando è incompatibile col materiale da disinfettare. Ricordiamo che si può utilizzare il termine disinfettante solo per prodotti registrati presso il Ministero della Salute (indicati anche come Presidi Medico Chirurgici, si possono trovare in commercio disinfettanti “non ufficiali”, chiamati sanitizzanti, che sono agenti chimici con efficacia uguale o inferiore ai disinfettanti, ma non sono registrati presso il Ministero della Salute; sono sostanze che in modo temporaneo riducono la contaminazione microbica su una superficie portandola a livelli ritenuti sicuri dal punto di vista igienico. Ecco che l’ aseptic e il cleaner possono essere usati anche su superfici dure per sanitizzare, considerando che si parlerà sempre di una sanitizzazione preventiva in condizioni operative normali e senza contatto accertato con verruche o patologie sospette delle unghie e della mano o piedi, ricordate… si lavora sulle unghie sane.

Effetti dei disinfettanti chimici su:

  • Batteri
  • Spore
  • Miceti
  • Virus

Applicazioni:

  • Ossidanti: (perossido di idrogeno)battericida ,sporocida,fungicida,virucida su cute, mucosa, superfici, strumenti
  • Alogeni: cloro, iodio, battericida, lentamente sporocida, fungicida, virucida.
  • Cloro: su superfici, acqua
  • Iodio: su derma, mucosa
  • Alcoli: alcol etilico, alcol isopropilico, battericida, senza effetto fungicida, virucida su cute, mucosa, superfici, strumenti.
  • Aldeidi (glutaraldeide,formaldeide): battericida, lentamente sporocida, fungicida, virucida su superfici, strumenti.
  • Fenoli: battericida,senza effetto fungicida, virucida (variabile) su cute, mucosa, superfici, strumenti.
  • Ossido di etilene: battericida, sporicida, fungicida, virucida su superfici, strumenti, medicamenti termostabili, alimenti
  • Detergenti: battericidea (variabile), senza effetto fungistatico su cute, mucosa
  • Biguanidi: clorexidina, batteriostatico, senza effetto fungistatico, virostatico su cute, mucosa

Sterilizzazione

E’ un processo chimico o fisico che porta all’eliminazione di qualsiasi forma microbica vivente sia patogena che non, comprese spore e funghi, si parla di sterilità quando si ha la probabilità di incontare un microrganismo è inferiore a 1 su 1 milione. È necessario sterilizzare tutti gli oggetti che a contatto con la cute e le unghie, abbiano la possibilità di ledere la cute (es. forbici tronchesi oggetti taglienti…).

La sterilizzazione può avvenire per processi fisici e sono:

Calore secco con stufa di pasteur, per la quale in media per una sterilizzazione completa una volta raggiunti i 160°C si mantengono per un’ora, oppure 180°C per 30 minuti, questa tecnica è tuttavia in disuso in quanto le elevate temperature non lo rendono un metodo applicabile a molti materiali.

Calore umido (autoclave) è una tecnica che sfrutta l’azione del vapore ed elimina i microorganismi mediante la denaturazione delle proteine e altre biomolecole, è oggi il metodo di sterilizzazione più diffuso e sicuro, oltre ad un maggiore campo di applicazione su diversi materiali. L’acqua bolle alla temperatura di 100°C ma messa in pressione (come nell’autoclave) raggiunge temperature notevolmente maggiori. Ogni autoclave in base ai materiali da sterilizzare ha dei tempi indicati da rispettare, inoltre gli oggetti precedentemente ibustati possono essere mantenuti sterili per periodi più o meno lunghi, e pronti all’uso. Radiazioni con raggy y (gamma) utilizzata in ambito industriale, O con mezzi chimici e sono:

Ossido di etilene (EtO) ma che per la sua pericolosità essendo esplosivo è usato solo in ambito ospedaliero. La formaldeide che utilizzata per lungo tempo è ora stata limitata a causa della sua tossicità. Gas plasma rappresenta la migliore tecnica attuale e consiste nell’applicazione di perossido di idrogeno allo stato gassoso, in presenza di un forte campo magnetico, questo ha un elevatissimo grado di sterilizzazione preservabile fino a 12 mesi, e applicabile a moltissimi materiali anche porosi tranne che su alcune stoffe e composti in grado di assorbire il perossido.

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